Il 24 novembre 2020 la Commissione Europea attraverso Action plan on Integration and Inclusion 2021-2027 la Commissione Europea ha messo nero su bianco l’action plan delle politiche rivolte all’integrazione e l’inclusione sociale riconoscendo il contributo che i cittadini con migration background apportano all’Unione Europea.
La responsabilità delle politiche di integrazione rimane in capo agli Stati Membri. La Commissione promuoverà programmi europei gestiti a livello centrale europeo come l’AMIF (Asylum, Migration and Integration Fund) o l’Erasmus +. Altri fondi saranno resi disponibili dagli enti regionali locali degli Stati Membri anche attraversi il fondo ESF (European Social Fund)
– Istruzione e formazione inclusiva dalla prima infanzia all’istruzione superiore, con il sostegno dei fondi UE.
– Migliorare le opportunità di lavoro e il riconoscimento delle competenze per valorizzare appieno il contributo delle comunità di migranti, e delle donne in particolare, e garantire che siano sostenute per raggiungere il loro pieno potenziale. La CE lavorerà con le parti interessate per promuovere l’integrazione nel mercato del lavoro, sostenere l’imprenditorialità e facilitare il riconoscimento e la valutazione delle competenze da parte dei datori di lavoro.
– Promuovere l’accesso ai servizi sanitari, compresa la salute mentale, per le persone con un background migratorio. Oltre a finanziamenti UE dedicati, il piano d’azione cerca di garantire che le persone siano informate sui loro diritti e riconosca le sfide specifiche affrontate dalle donne, in particolare durante e dopo la gravidanza. Il piano d’azione sostiene inoltre gli Stati membri nello scambio di buone pratiche.
– Accesso ad alloggi adeguati e a prezzi accessibili finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), dal Fondo sociale europeo Plus (FSE +), dal Fondo per l’asilo e la migrazione (AMF) e da Invest EU, nonché uno scambio di esperienze a livello locale e regionale sulla lotta alla discriminazione sul mercato immobiliare e alla segregazione.
La migrazione e l’inclusione sociale rimane un tema sensibile che coinvolge sempre di più e a cui l’UE sta guardando sempre con maggiore attenzione.
I dati Eurostat di Maggio 2020, prossimo aggiornamento sarà a luglio 2021, ci dicono che al primo gennaio 2019 i cittadini residenti in uno Stato membro dell’UE e aventi la cittadinanza di un paese terzo erano 21,8 milioni, pari al 4,9 % della popolazione dell’UE-27.
Tutto questo deve farci pensare e aprire a politiche e a livelli di governance più integrati che consentano di governare adeguatamente il flusso migratorio valorizzando sempre di più il contributo che i paesi terzi apportano all’UE e seguendo meno l’ottica del consenso .
Personalmente investirei in tematiche interculturale in età scolare così da saper vivere primo fra tutti sotto un profilo squisitamente culturale il cambiamento sociale
https://www.lavoro.gov.it/notizie/Pagine/Piano-d-azione-per-integrazione-e-inclusione-2021-2027.aspx